Internet compie cinquant’anni. Era infatti il 29 ottobre del 1969 quando ci fu la prima trasmissione di dati tra i computer dell’Università della California, a Los Angeles, a quelli dello Standford Research Institute, vicino a San Francisco. Si trattava di pochi bit di informazioni e non era finalizzato ad effettuare comunicazioni militari, come ci hanno sempre raccontato, ma a costruire una biblioteca universale consultabile da chiunque da qualsiasi posto.  Era il sogno dell’Arpa, l’Advanced Research Projects Agency, che costituì il primissimo passo verso la creazione di Arpanet, l’antesignana di Internet, che collega oggi miliardi di persone in tutto il pianeta. Sempre il principio di creare una biblioteca universale ispirò Tim Berners Lee quando nel 1989 progettò il web per permettere ai ricercatori del Cern di Ginevra di diffondere la cultura scientifica. La “rivoluzione culturale” forse non c’è stata, perché in tanti hanno concepito la rete semplicemente con uno strumento per reperire informazioni nel più breve tempo possibile, spesso notizie parziali, non complete o fake news. Però al tempo stesso la rete ha reso accessibile il sapere a tutti, democraticamente, come forse prima non era e in questo lo scopo culturale può dirsi compiuto.


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