Anche per la questua i tempi sono cambiati. Nessuno lascia più l’offerta? C’è chi ha pensato di evolversi e permettere a chiunque di pagare in digitale. L’esperimento è iniziato a Parigi e c’è già chi pensa sia solo una mossa della chiesa cattolica per risollevare le sorti di una pratica ormai sempre meno diffusa, quella di sostenere l’ente sacro durante le funzioni religiose. E così si è arrivati a progettare un cestino hi-tech che mediante carta di credito consente di effettuare una donazione in maniera rapida e riservata, garantendo l’anonimato. Succede a Parigi, ma non è vero che i cattolici sono stati i primi o che comunque siano gli unici ad aver pensato alle potenzialità del digitale in qualsiasi ambito della vita quotidiana, anche di fede. Girare senza denaro contante è ormai una prassi e così in Cina capita che grandi templi ma anche piccole realtà come i fruttivendoli permettano di pagare comodamente tramite Wechat o Alibaba, anche spese di piccola entità. Nelle grandi cattedrali inglesi si può donare tramite dei terminali e il pagamento contactless è in voga anche negli edifici sacri svedesi. Insomma il piattino non va più di moda e la scusa di non avere spiccioli non può più reggere. Il confortante tintinnio delle monete tra qualche anno non si potrà più sentire e per accendere una candela potrebbe non servire più il contante. Non è più quindi solo una questione di fede.


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