Solo pochi giorni fa Facebook lanciava la Call to Action dedicata alle “ragazze di oggi, le leader di domani” in occasione della Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze. Un modo, nel #dayofthegirl, per attirare l’attenzione su temi delicati come la disuguaglianza di genere, la violenza contro le donne, le spose bambine e così via. Sono passati appena cinque giorni e il web torna a parlare di donne. Ma questa volta tocca a Twitter a tingersi di rosa: la campagna #MeToo lanciata da Alyssa Milano ha visto coinvolte mezzo milione di persone in tutto il mondo, tra cui celebrities di fama mondiale come Lady Gaga, Patricia Arquette e Debra Messing. Un invito a tutte le donne, alla luce degli scandali hollywoodiani, a non rimanere in silenzio, a denunciare le molestie sessuali e le violenze subite per dare alle persone “un senso della vastità del problema”. Tra le Hollywood Horror Story, in Italia grande risonanza l’ha avuta quella di Asia Argento, che vent’anni dopo l’accaduto, ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti dal produttore Winstein. A tal proposito, la giornalista Giulia Blasi ha creato una campagna social globale con l’hashtag #quellavoltache, invitando tutte le donne a raccontare tutte le volte che sono state molestate o violentate e si sono sentite costrette a non parlare e denunciare. Anche le donne francesi hanno voluto esprimere la loro solidarietà con l’hashtag #balancetonporc, lanciato da Sandra Muller. Un momento topico, di grande coesione e sensibilità che, tuttavia, non è riuscito a far perdere a qualcuno la cattiva abitudine dell’hate speech: non sono mancati, infatti, commenti offensivi e denigranti lasciati qua e la, tra un tweet e un post. Tuttavia, ci auguriamo che i social possano continuare ad essere uno strumento di comunicazione “for better”, che tocchi la responsabilità di ciascuno contrastando l’indifferenza.


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