Facebook ha raggiunto i due miliardi di utenti. La notizia è stata diffusa dal suo fondatore Mark Zuckerberg, con un post in bacheca: “Stiamo facendo progressi connettendo il mondo e ora facciamo in modo che sia più vicino a tutti noi”. La maggior parte dei nuovi profili arriva dai Paesi in via di sviluppo, dove Facebook si fonde con Internet e viene utilizzato come primo canale di connessione. Mentre Stati Uniti ed Europa sono ormai colonizzate, con un tasso di crescita poco superiore al 5%. Connettere tutto il pianeta, a quanto pare, è l’obiettivo di Zuckerberg. Questo perchè “ogni giorno, le persone che si connettono, arricchiscono la loro comunità locale e rendono il mondo un posto migliore”. Un obiettivo filantropico dal retrogusto amaro di marketing che però non assume sempre questa caratterizzazione. Ad esempio YouTube ha recentemente lanciato l’iniziativa YouTube Creators for Change ha coinvolto numerosi “creatori di video” da tutto il mondo per sensibilizzare gli utenti a temi delicati come l’odio, la xenofobia e l’estremismo. Un progetto a livello globale che ha interessato in particolar modo Australia, Francia, Germania, Turchia e Regno Unito e che ha come oggetto le questioni sociali raccontate attraverso la creatività, il dialogo e l’azione. Qualsiasi sia il fine, la voglia di condividere momenti di vita è quasi innata nell’uomo. Sin dall’alba dei linguaggi troviamo segni rupestri che ci raccontano scene di quotidianità, di caccia e convivialità. Oggi, poi, le dirette, le stories e le reactions immediate hanno amplificato il fenomeno. In principio c’era Snapchat, poi seguito, o copiato, per meglio dire, da Instagram, Facebook e WhatsApp: le “stories” hanno toccato l’entusiamo di sempre più utenti. Ma di cosa si tratta precisamente? Tutto è nato con Snapchat, il social di messaggistica istantanea che, con la funzionalità Stories consente di pubblicare snap geolocalizzati della durata di sole 24 ore. L’idea è subito piaciuta a Instagram che ha implementato l’app con questa funzionalità, per essere poi, nel 2012, acquistato da Zuckerberg. Nel Febbraio 2017 le “Storie” approdano anche su Facebook. A rendere più stimolante l’esperienza, su tutti i social vi è la possibilità di arricchire le immagini o i brevi video con testi, cornici, adesivi e maschere. Ovviamente, l’introduzione della funzionalità su Instagram e Facebook è stata un colpo duro per Snapchat che ha visto crollare la propria crescita. YouTube, invece, ha risposto a colpi di Live, cioè la possibilità di trasmettere dal vivo semplicemente facendo un clic sul REC della videocamera dello smartphone. Una funzionalità che può essere sfruttata dalle aziende come strumento di marketing diretto. Con le Live di YouTube, infatti, è possibile creare delle dirette mondiali interattive durante le quali gli utenti possono commentare e ottenere risposte immediate. Pare, insomma, che immediatezza sia la parola d’ordine. Una tendenza che sta spostando l’attenzione dai “contenuti permanenti” ai “contenuti temporanei” e che, molto probabilmente, porterà a rivalutare tutte le strategie di comunicazione. Ne vedremo delle belle!


#Social Play