Un tempo c’erano le Yahoo Answers, tanto usate e tanto prese in giro per la loro frequente improbabilità, oggi ci sono i Social Q&A websites. Qui è possibile fare una domanda e rispondere a domande di altri nel giro di pochi attimi. La novità era stata introdotta con favore, almeno fino a quando non è arrivato Ask.fm, social network di cui tanto si discute in questi giorni e non solo per elogiarlo.

La fama recente è dovuta a Mark Zuckerberg che ha acquistato una quota del sito FormSpring, precursore poco fortunato di Ask.fm. Questa piccola operazione di marketing sta decretando il successo di Ask.fm che viene condiviso tra le app di Facebook e tutti sono tentati a provarlo, cercando di partecipare alle conversazioni più cool o addirittura di lanciare un trend, un hot topic che faccia parlare. Fin qui non ci sarebbe molto di strano se non il fatto che questo social permette la modalità “anonima”, nel senso che non c’è bisogno di palesare la propria identità per utilizzarlo. L’allarme è stato lanciato nelle scuole inglesi la settimana scorsa quando ci si è accorti che la maggior parte degli utilizzatori di questo social sono gli adolescenti. Il rischio è che non si possano proteggere i minorenni da eventuali abusi, fenomeni di bullismo e da conoscenze inappropriate che possono effettuare tramite questo strumento. Anche in Italia a quanto pare questo social sta vedendo crescere di molto le sue quotazioni e sempre all’interno di una fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni, particolarmente sensibile al fascino della tecnologia e inconsapevole del male che possa nascondersi dietro di essa. Insomma più che risolvere quesiti Ask.fm ne sta creando, e anche tanti. Un social da assumere con molta moderazione.


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